che, riscontrabili in modo sostanzialmente uguale a ogni latitudine a prescindere dalla ricchezza o civiltà dei territori, hanno assunto la dignità di leggi matematiche.
Una di queste leggi, che interessa in generale il sistema complesso delle città/aree metropolitane e nello specifico la futura città metropolitana di Reggio in relazione alla sua fusione con quella di Messina, è quella che viene definita degli "effetti di scala superlineari": partendo da dati oggettivi, con essa si può prevedere lo sviluppo delle aree metropolitane in relazione all'incremento della popolazione.
Senza dilungarmi nei dettagli, questa legge dice che, al raddoppio della popolazione di una città, si nota una crescita del 15% della ricchezza media degli abitanti e del territorio, misurata come aumento di reddito personale e incremento di produttività urbana. In altri termini, il complesso delle attività sociali ed economiche di una città cresce in misura maggiore di quanto farebbe prevedere un rapporto di proporzionalità diretta (ovvero lineare) con l'incremento della popolazione: posta a 100 la ricchezza di base e sempre a 100 la popolazione, quando questa passa a 200 la ricchezza diviene 200 più il 15% ovvero 230.
Ma c'è di più. La spesa complessiva per i servizi agli abitanti è assoggettata a una legge contraria, nel senso che in questo caso abbiamo degli "effetti di scala sublineari". Al raddoppio della popolazione, le energie e gli impegni di spesa per il mantenimento delle infrastrutture aumentano con una percentuale del 15% inferiore a quello che ci si aspetterebbe con un rapporto di proporzionalità lineare: posta a 100 la spesa in servizi e a 100 la popolazione, quando questa passa a 200 la spesa per mantenere la stessa efficienza pubblica diviene 200 meno il 15% ovvero 170. Va da sé che, mantenendo un rapporto proporzionale diretto tra spesa pubblica per abitante e numero di abitanti, col raddoppio della popolazione si migliora la produttività pubblica e l'efficienza dei servizi del 15%.
Venendo a noi, pur prescindendo da ogni altro ordine di valutazioni, a suffragio della bontà dell'idea "conurbativa" ME/RC, che porterebbe al raddoppio della popolazione, oggi si hanno anche delle leggi matematiche. Queste leggi ci dicono, se la matematica non è un'opinione, che la creazione della Città Metropolitana dello Stretto comporterebbe nel tempo un incremento di ricchezza complessiva per il territorio, diretta economica e indiretta in servizi, dell'ordine del 30%.
Per maggiori approfondimenti, data l'innocente superficialità di questo scritto che ha finalità solo informative e divulgative senz'alcuna pretesa scientifica, ai nostri urbanisti e amministratori consiglio di contattare le fonti, che spero comunque di aver ben interpretato: Luis Bettencourt e Geoffrey West, fisici teorici rispettivamente del Sante Fe Institute e del Los Alamos National Laboratory, autori di un articolo pubblicato su Le Scienze 11/2011 pp 58-59.