Giovedì, 11 Febbraio 2010 14:15

GUERRE D'ASPROMONTE IN GAMBARIE

Le recenti lotte aspromontane, aventi per oggetto la gestione degli impianti di risalita in Gambarie, non sono un fatto nuovo: periodicamente riapparenti come un fiume carsico, sono una non sottovalutabile causa di disservizi. Ne ricorderemo una di queste,

svoltasi nei primi anni del terzo millennio, da considerare la madre di tutte le guerre d'Aspromonte non foss'altro che per aver coinvolto quasi tutti gli attori istituzionali.

Un'assurda e ridicola guerra di competenze territoriali e gestionali durata alcuni anni che, insieme a svariate comparse, tra cui le Comunità montane e alcune Amministrazioni comunali, ha avuto tre attori protagonisti: il Corpo Forestale dello Stato; l'Azienda Forestale Regionale; il Parco Nazionale d'Aspromonte.

Il Corpo Forestale, operante da ben 180 anni, quindi da prima dell'unità d'Italia, quasi costituendo la memoria storica dei luoghi montani italiani, da gestore diretto era divenuto controllore sui nuovi gestori subentrati con il decentramento amministrativo: va da sé che a volte ne dovesse subire l'ostilità al mostrarsi censore di operati o linee di sviluppo non armonizzate con la legge.
L'Afor, in base al Dpr n. 11/72 e al successivo n. 616/77, dopo il 1972 aveva acquisito la proprietà delle zone montane calabresi ad eccezione dei Parchi, dei boschi da seme e dei beni immobili necessari ai fini istituzionali del Corpo Forestale (in Aspromonte a Basilicò, a Marrappà, a Canovai). L'Ente Parco, terzo attore della delirante tenzone, con le sue specifiche competenze si era inserito nel puzzle gestionale aspromontano.

Le prime scaramucce nacquero quando il Corpo Forestale stigmatizzò alcune iniziative dell'Ente Parco: l'abbellimento con murales "trompe l'oeil" delle pareti di alcuni edifici di Samo e Bagaladi, usando anche maestranze liguri e studenti fiorentini; il recupero di fabbricati e piccoli centri anche con materiali esogeni, senza la piena valorizzazione delle risorse e delle tradizioni locali. Ma la guerra vera e propria tra queste Istituzioni scoppiò quando il presidente del Parco, che a dire del comandante della Forestale non si era ancora fornito degli strumenti prescritti dalla legge 394/91 né di un'idonea struttura operativa, convocò per le ore 12 di domenica 6 ottobre 2002 una riunione dei sindaci dei comuni della fascia ionica del Parco in piena foresta demaniale aspromontana, in località Canovai, il cui accesso era vietato senza autorizzazione del Corpo Forestale. In quell'occasione il primo cittadino di Samo, immortalato dagli occhi delle telecamere della troupe di Telereggio, solennemente bardato di fascia tricolore, rimosse la barra che in località Monte Perri, ricadente nel territorio del suo comune, limitava il transito autoveicolare (blocchi e divieti posti dalla Forestale negli anni ottanta, quando alcune zone aspromontane furono liberate da ovili costruiti abusivamente di terre demaniali).

Nel bel mezzo di questa querelle, il convergere di nuovi importanti interessi fece sì che tra questi Enti si creasse un'inedita alleanza contro un comune nemico, l'Afor. L'Azienda forestale regionale venne accusata, anche con un'interpellanza parlamentare: di non essersi fornita di un apparato tecnico qualificato; di avere dirigenti non in grado di rilevare la differenza tra un bosco ceduo di castagno e un terreno seminativo o un pascolo arborato; di trascurare la sua attività istituzionale di gestione delle foreste regionali per svolgere altre attività ad ampia rilevanza non previste in alcun programma di sviluppo; di aver programmato nel bosco attività, come lo zoo esotico (cfr. il precedente intervento su www.diarioreggino.it), mortificanti il paesaggio e turbanti l'ecosistema.

Ma fu subito di nuovo guerra tra gli alleati quando ci si dovette dividere le spoglie del nemico momentaneamente sconfitto: a chi spettava il merito di aver fatto porre sotto sequestro le costruzioni abusive dello zoo di Basilicò?

Dopo che il 12 marzo del 2003 apparve su Repubblica un'intervista al direttore del Parco Tonino Perna fatta da Antonio Cianciullo in cui si diceva che "lo scorso 2 febbraio l'Ente Parco ha fatto mettere i sigilli allo Zoo"; e dopo che il 3 aprile sul Quotidiano si parlò di "decisione dell'EP di far mettere i sigilli ai manufatti dell'Afor"; ecco che Angelo Ciancia, allora vice questore del CFS e amministratore delle foreste demaniali, insorse nel maggio del 2003 con una serie di affermazioni che si potevano così riassumere: il sequestro delle strutture per il ricovero di animali esotici, realizzate dall'Afor in Aspromonte, fu effettuato dal CTS (Coordinamento Territorio Ambiente del Corpo Forestale dello Stato, che svolgeva la propria attività di vigilanza a sorveglianza all'interno dei parchi nazionali) su disposizione della Procura di Reggio Calabria che, per le opportune indagini, si era servito proprio del Corpo Forestale.

Ottenuto il dissequestro, la ritorsione dell'Afor contro il CF fu immediata e feroce: brutale assedio della caserma di Basilicò, minuscola enclave in cui era ancora riposto ciò che restava della memoria e della cultura montana, con stormi uccelli tropicali, coorti di serpenti boa e di altra tipologia originari del sud est asiatico, interi battaglioni struzzi e zebre provenienti dal centro Africa, ecc.

In questa guerra di tutti contro tutti, che alla fine terminò a tarallucci e vino, chi ci perse di più fu Gambarie: e sarà sempre Gambarie a rimetterci anche oggi per le attuali guerre.

 

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo

Tipi di cookie utilizzati da FondazioneMediterranea.eu

Utilizziamo diversi tipi di cookie per gestire la navigazione e l'usabilità del sito. Nel tuo browser potrebbero essere memorizzati alcuni o tutti i cookie elencati qui di seguito. Puoi visualizzare e gestire i cookie nel tuo browser (anche se è possibile che i browser per dispositivi mobili non offrano questa visibilità).
Categoria di utilizzo Esempio
Preferenze Questi cookie permettono ai nostri siti web di memorizzare informazioni che modificano il comportamento o l'aspetto dei siti stessi, come la lingua preferita o l'area geografica in cui ti trovi. Memorizzando l'area geografica, ad esempio, un sito web potrebbe essere in grado di offrirti previsioni meteo locali o notizie sul traffico locale. I cookie possono anche aiutarti a modificare le dimensioni del testo, il tipo di carattere e altre parti personalizzabili delle pagine web.La perdita delle informazioni memorizzate in un cookie delle preferenze potrebbe rendere meno funzionale l'esperienza sul sito web ma non dovrebbe comprometterne il funzionamento.
Sicurezza Utilizziamo i cookie di sicurezza per autenticare gli utenti, prevenire l'uso fraudolento delle credenziali di accesso e proteggere i dati degli utenti da soggetti non autorizzati.Ad esempio, utilizziamo cookie chiamati "SID" e "HSID" contenenti record con firma digitale e crittografati per l'ID dell'account di un utente e per la sua data di accesso più recente. La combinazione di questi due cookie ci permette di bloccare molti tipi di attacchi, ad esempio i tentativi di rubare i contenuti dei moduli che completi sulle pagine web.
Processi I cookie dei processi contribuiscono al funzionamento dei siti web e all'offerta dei servizi che i visitatori si aspettano di trovarvi, ad esempio la possibilità di navigare tra le pagine o di accedere ad aree protette del sito. Senza questi cookie, il sito non può funzionare correttamente.
Pubblicità Utilizziamo i cookie per rendere la pubblicità più coinvolgente per gli utenti e più utile per publisher e inserzionisti. Alcuni impieghi comuni dei cookie includono la selezione della pubblicità in base a ciò che è pertinente per un utente, il miglioramento dei rapporti sul rendimento delle campagne e la possibilità di evitare la visualizzazione di annunci che l'utente ha già visto.
Stato della sessione I siti web spesso raccolgono informazioni sul modo in cui gli utenti interagiscono con essi. Ciò può includere le pagine visitate più spesso dagli utenti e l'eventualità che gli utenti ricevano messaggi di errore da determinate pagine. Utilizziamo questi "cookie relativi allo stato della sessione" per migliorare i nostri servizi e l'esperienza di navigazione dei nostri utenti. Il blocco o l'eliminazione di questi cookie non renderà inutilizzabile il sito web.Questi cookie potrebbero essere utilizzati anche per misurare l'efficacia della pubblicità PPC (Pay Per Click) e della pubblicità affiliata.
Analytics Google Analytics è uno strumento di analisi di Google che aiuta i proprietari di siti web e app a capire come i visitatori interagiscono con i contenuti di loro proprietà. Si può utilizzare un set di cookie per raccogliere informazioni e generare statistiche di utilizzo del sito web senza identificazione personale dei singoli visitatori da parte di Google.Oltre a generare rapporti sulle statistiche di utilizzo dei siti web, il tag pixel di Google Analytics può essere utilizzato, insieme ad alcuni cookie per la pubblicità descritti sopra, per consentirci di mostrare risultati più pertinenti nelle proprietà di Google (come la Ricerca Google) e in tutto il Web.Leggi ulteriori informazioni su cookie di Analytics e privacy.

COME DISATTIVARE I COOKIE SUL TUO BROWSER

Di seguito i link dei principali browser con le istruzioni per la disattivazione dei cookie: