Domenica, 21 Dicembre 2008 17:43

STORIA DELL’INSEGNAMENTO UMANISTICO IN REGGIO DAL 1564 A OGGI

 

Che pena leggere la lettera degli studenti ginnasiali costretti a comprarsi una stufa (pubblicata su www.strill.it); che pena pensare a come si è ridotta la più antica istituzione scolastica reggina; che pena veder sfilacciato, con il carisma del “Tommaso Campanella”, anche parte del tragitto identitario dei reggini. Perché identità è ricordo; perché per sapere chi siamo, donde veniamo e dove andiamo, è necessario ricordare: e la scuola “che ricorda” è per antonomasia quella umanistica, ricordata ormai solo per le sue inefficienze. Proviamo a tentare di riequilibrare lo sbilanciamento ricordando la centenaria storia del Liceo Ginnasio reggino; sulla falsariga fornita da un prezioso librino, di cui ho curato la ristampata anastatica, edito il 28 ottobre del 1930 in occasione dell’inaugurazione dell’attuale edificio che lo ospita (www.editricesperimentalereggina.it).

 

L’insegnamento umanistico in Reggio Calabria nasce nel 1564 con la fondazione del Collegio dei Gesuiti, il secondo in Calabria dopo quello di Catanzaro fondato l’anno prima. Vi si insegnava letteratura, retorica, filosofia ed elementi di scienze fisico-matematiche. Questa situazione perdurò fino al 1767, anno in cui, con l’espulsione dei Gesuiti, fu soppresso anche il Collegio.

In quegli anni il governo borbonico provvide all’istruzione secondaria istituendo nei capoluoghi di provincia le Regie Scuole, aventi dieci cattedre tra insegnamenti laici ed ecclesiastici, con annesso un convitto per alunni interni denominato Collegio dei Nobili. Reggio, che non era capoluogo, ottenne comunque nel 1769 una sua Scuola d’Umanità affidata a un solo professore.

Il terremoto del 1783 determinò la crisi di quella già risicata “povera scoletta d’umanità”: vi pose riparo l’arcivescovo monsignor Capobianco che istituì del 1786, sul modello delle Regie Scuole a cui venne parificato, un corso di studi superiori con quattro cattedre.

Nel 1798 il Marchese di Fuscaldo, principe Spinelli, inviato in Calabria Ulteriore come plenipotenziario per liquidare le pendenze della Cassa Sacra istituita per i bisogni delle popolazione dopo il sisma, affidò il pubblico insegnamento umanistico ai Basiliani di San Nicola di Calamizzi. Il Collegio dei Basiliani ebbe vita stentata e, dopo essere stato adibito a ospedale militare nel 1806, nel 1808, con la soppressione degli ordini monastici, finì anch’esso di esistere.

Nel frattempo, nel 1807, sull’esempio francese erano nati i Reali Collegi in tutti i capoluoghi di provincia. Nel 1810 Reggio ottenne solo una “scuola secondaria di prima classe” da allocare nell’ex Collegio dei Basiliani, che però continuava a essere adibito a ospedale.

Un vero assetto all’istruzione secondaria nel Napolitano fu dato nel 1811: accanto ai Collegi furono istituiti i Licei che, in numero di quattro per ogni Regione, coprivano lo scibile con strutturazione universitaria. In Calabria erano così locati: Cosenza (medicina); Corigliano (scienze); Catanzaro (giurisprudenza); Reggio (materie letterarie e archeologia).

Si può datare al 1814, quindi, la nascita del Liceo reggino di studi umanistici (Liceo Murattiano).

Con la restaurazione borbonica nel 1816 fu istituita la nuova provincia di “Calabria Ulteriore prima” con capoluogo Reggio. La nostra città aveva finalmente diritto a un proprio Collegio, che venne istituito con Regio Dispaccio nel 1817. Sotto il lungo rettorato del canonico Tommaso Tripepi e poi sotto quelli di Gaetano Paturzo e di Diego Vitrioli, il Real Collegio Borbonico ebbe una notevole espansione e diversificazione, con l’aggiunta tra l’altro degli insegnamenti di Giurisprudenza e lingua francese. In seguito ai moti del 1847 e 1848, nel 1850 la direzione venne affidata ai Gesuiti.

Nel 1857 fu istituito il Regio Liceo-Ginnasio che, nel 1865, venne intitolato al grande filosofo di Stilo Tommaso Campanella. Le ristrettezze economiche di quei tempi costrinsero il Liceo Ginnasiale, posto in infelicissimi e insufficienti locali, a utilizzare arredamento e materiale scientifico e biblioteca dell’antico Collegio. Solo nel 1902 si pose mano al rinnovo delle suppellettili scolastiche, del materiale scientifico e dell’arredamento. Ma tutto scomparve o fu reso inservibile sotto le macerie del 28 dicembre del 1908.

Nel mese di aprile del 1909 furono improvvisate le prime tre classi del ginnasio per soli 39 alunni: fu così che il cosiddetto Ginnasietto assicurò la continuità dell’insegnamento umanistico in una Reggio distrutta. Un po’ per volta, stentatamente, il Regio Liceo-Ginnasio “Tommaso Campanella”, nonostante la nuova distruzione per l’incendio del 1913, si risollevò: fino ad arrivare all’inaugurazione della nuova struttura, quella che ancor oggi lo ospita, il 28 ottobre del 1930, nono anno dell’era fascista.

 

Dal 1930 in poi l’insegnamento umanistico nella nostra città ha tutto sommato seguito le fortune e le crisi di quello nazionale. Comunque, la sua specifica funzione di conservazione e trasmissione ed elaborazione della cultura, la scuola umanistica reggina l’ha esercitata con complessiva positività di risultati come parte integrante e integrata della società cittadina: almeno fino ad oggi.

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