"IL FAUT CULTIVER NOTRE JARDIN"
Nel gennaio del 2008 nasce "Un'idea di città", foglio mensile della Fondazione Mediterranea, ideale crogiolo di riflessioni etico-estetiche ed epistemologiche sulla Città Metropolitana dello Stretto. Il testo che segue è tratto dalla presentazione dell'iniziativa editoriale: pubblicato negli ultimi mesi del 2007, sintetizza anche le finalità della fondazione.
Che cos’è una Regione? La definizione principe è di vasta estensione di superficie terrestre con sue proprie caratteristiche geomorfologiche, climatiche, floreali e faunistiche. Vari linguaggi tecnici si sono appropriati del lemma, usandolo con specifici significati: regione militare, regione storica, regione marina, ecc.
Di Regione si può parlare anche dal punto di vista antropologico-culturale ed etnico-religioso. Regione è, infine, un Ente territoriale con poteri amministrativi e legislativi, in parte autonomi, in cui può essere suddiviso uno Stato. Fin qui ciò che ci dicono il senso condiviso, gli accettati significati, le accezioni stratificate dall’uso. Ma esiste anche un altro modo di intendere una Regione, con un significato che, in parte inglobando i precedenti, acquista una valenza sua propria, immateriale: come se fosse più una Regione dello spirito che geografica.
Una Regione identitaria, insomma, fatta di comuni sensazioni e affinità, di stessa storia e radici, di coincidenti interessi economici e commerciali. L’Area dello Stretto è tutto ciò: regione geografica nell’accezione più comune del termine; regione antropologico-culturale; regione storica; regione commerciale; regione identitaria. Non è, però, un Ente territoriale ovvero una Regione dello Stato. Leggi tutto...
IL RUOLO DEGLI INTELLETTUALI PER UN "FUTURO APERTO"
Inizia nel 1894, in Francia, la “storia” degli intellettuali. In quell’anno il capitano Alfred Dreyfus, accusato di spionaggio in favore dei tedeschi, venne condannato all’ergastolo dal tribunale militare. Quattro anni dopo, nonostante che il vero colpevole fosse stato scoperto, i vertici dell’esercito tentarono di insabbiare il processo per non riconoscere l’errore giudiziario.
L’ebreo alsaziano Dreyfus avrebbe trascorso il resto dei suoi giorni all’Isola del diavolo, nella Guayana francese, se Emile Zola, pur continuando a fare solo il letterato, non si fosse trasformato nell’antesignano e a un tempo paradigma di quella figura che Jean-Paul Sartre, teorico dell’intellettuale interventista, avrebbe nel 1965 con icastica lapidarietà definito come “quelc’un qui se mêle de ce qui ne le regarde pas” (“quel tale che si impiccia dei fatti altrui”). Leggi tutto..
COME NASCE MINIMA IMMORALIA
Di Antonio Monorchio
Enzo Vitale, come il Palomar di Italo Calvino, “soffre molto per la sua difficoltà di rapporti con il prossimo” e vorrebbe essere come coloro che hanno “il dono di trovare sempre la cosa giusta da dire, il modo giusto di rivolgersi a ciascuno, e che sono a loro agio con chiunque”: è per questo motivo che ama scrivere più che parlare. Leggi tutto...