Le due voci di cui si è sopra detto, diverse ma complementari, sono quelle del prof. dott. Antonino Monorchio, il cui posizionamento politico nella destra moderata è di pubblico dominio, e del prof. avv. Vincenzo Panuccio, i cui orientamenti sono altresì conosciuti. L'incontro verrà coordinato dallo scrivente, non nella sua qualità di pubblicista o di presidente della Fondazione Mediterranea, bensì in quella di coordinatore del Laboratorio Politico Città Libera che, in questa sede e alla fine delle citate riflessioni, da laboratorio si trasformerà in movimento civico.
Se si potesse adottare una sola parola a ideale icona di questo laboratorio che si trasforma in movimento, questa sarebbe "sincretismo". Dall'accezione sorgiva relativa alla conciliazione di elementi culturali e filosofici appartenenti a più dottrine e religioni, il termine nel nostro caso verrebbe applicato alla politica: incontro e fusione di idee e programmi di diversa estrazione ideologica e partitica. Anche l'etimo ci sorride. Derivando dal greco synkretismos, letteralmente "coalizione cretese", il termine fu usato per la prima volta da Plutarco per indicare a esempio Creta, i cui abitanti avevano messo da parte le differenze e distinguo per unirsi contro nemici e avversità.
Programmi e obiettivi del movimento discendono da alcune parole chiave che ne sintetizzano l'essenza. Principi generali ispiratori: 1) laicità (indipendenza di pensiero da ogni condizionamento ideologico o religioso); 2) liberalismo (limitazione dell'intervento pubblico con promozione della libertà e creatività individuale); 3) riformismo (modifica graduale dell'esistente senza brusche cesure o utopici progetti olistici).
Concetti guida dell'operatività: 1) autonomia (oltre ilsenso etimologico di darsi le regole da se stessi: libertà di scelte finalizzate al proprio maggiore interesse); 2) pragmatismo (conoscenza obiettiva della realtà come strumento di un'efficace e utile azione su di essa); 3) glocalismo (promozione di tradizioni e culture locali in un'ottica di integrazione economica e politica).
Insomma il nascente Movimento Civico Città Libera ambisce a essere una sorta di "Corporation Savante" (nel senso dato all'espressione da Auguste Compte) al servizio della Città Metropolitana dello Stretto: non un partito o un comitato elettorale bensì, pur non escludendo a priori la possibilità di una sua azione diretta politica, ambisce a divenire un indipendente e oggettivo Think Tank che, analizzate le politiche pubbliche, sia in grado di indirizzarle.
Un'utopia? Può darsi, ma abbiamo il dovere di compiere almeno un tentativo di dare una guida "illuminata" alla città di Reggio e alla futura Città Metropolitana dello Stretto.