Lunedì, 03 Maggio 2010 07:15
DAL PROGETTO 80 ALLA METROPOLI DELLO STRETTO - SINTESI DELL'INCONTRO
L'ex refettorio del vecchio ostello della gioventù ospitato nel castello Ruffo di Scilla, restaurato e adibito a sala conferenze, è una location perfetta per parlare dell'Area dello Stretto. Scelto dalla XI Circoscrizione del Distretto 108 YA del Lions International, il Castello di Scilla ha ospitato l'incontro di studio "Dal Progetto 80 alla Metropoli dello Stretto" col quale, partendo dal progetto di legge del 1982, si sono ripercorse le tappe che hanno portato all'attuale inserimento di Reggio Calabria tra le città metropolitane italiane. Ospiti dell'incontro, condotto e moderato dal dott. Vincenzo Vitale, presidente della Fondazione Mediterranea, sono stati il prof. Giuseppe Campione, Ordinario di Geografia già presidente della Regione Sicilia e della Camera di Commercio di Messina, e il prof. Enrico Costa, presidente del Corso di Laurea in Urbanistica dell'Università Mediterranea. Tra i relatori il Lions International è stato rappresentato dal sen. Giuseppe Fimognari, uno dei firmatari di quel progetto di legge istitutivo dell'Area metropolitana dello Stretto del 1982 che va sotto il nome di Progetto 80, a dal dott. Domenico Laruffa, past governatore del Distretto Lions 108 YA. I saluti introduttivi sono stati posti da Giovanni Marcianò, presidente del Club Lions Reggio Calabria Host, e da Giuseppe Palermo, presidente deòl Club Villa San Giovanni Fata Morgana.
Nella relazione introduttiva, svolta da Vincenzo Vitale, si sono evidenziati alcuni periodi storici che possono essere presi a esempio degli intimi rapporti che hanno legato le due sponde e che hanno diluito le rispettive identità nella particolare koinè dello Stretto. Il senatore Fimognari ha parlato di quei giorni di marzo del 1982 in cui, Ministro ai lavori Pubblici Franco Nicolazzi, venne presentato il Progetto 80 che, oltre alla sua firma, portava quella dei parlamentari Nello Vincelli e Nino Calarco insieme ai messinesi Genoese e Santalco. Giuseppe Campione, quasi specularmente a Vitale che ha parlato di identità insulare di Reggio, ha esposto le ragioni di un'identità messinese non solo siciliana ma quasi anche continentale che l'hanno poprtata a essere definita da uno storico zancleo come "la più grande città della Calabria". Enrico Costa ha attualizzato il suo intervento su problematiche contingenti, come quella della perimetrazione dell'area metropolitana reggina, affermando essere indispensabile farla coincidere con i confini della Provincia. Nelle conclusioni Laruffa ha rimarcato il concetto della indispensabilità dell'integrazione dell'Area dello Stretto per poter ottimizzare le sue potenzialità di sviluppo.