La stampa locale (soprattutto la Gazzetta del Sud, particolarmente sensibile al tema dell’integrazione dell’Area dello Stretto) e il media elettronico www.strill.it hanno parlato in maniera sufficientemente esaustiva dell’incontro organizzato dalla Fondazione Mediterranea giovedì 12 giugno tra i vertici delle Camere di Commercio di Reggio e Messina (la rassegna stampa è rintracciabile sul sito www.fondazionemediterranea.eu alla sezione “Lezioni Reggine” cliccando sul link “Area dello Stretto: ricadute economiche dell’integrazione commerciale”).
Un particolare rilievo è stato dato all’emerso orientamento di gettare le basi della costituzione di un’Unione delle Camere di Commercio dello Stretto, sfruttando la loro autonomia gestionale-organizzativa (prescindendo dalle Università statali, le CdC rappresentano l’unico un ente pubblico ad avere questo privilegio in Italia).
Un rilievo del tutto meritato perché indice di una “svolta” che potremmo definire storica: finalmente, da parte di un ente pubblico, si guarda all’Area dello Stretto con un’ottica gestaltica.
Gestalt è una parola tedesca che significa “struttura unitaria” o “configurazione armonica”. La Psicologia della Gestalt è una scuola teorica nata in Germania nel 1912, a seguito dell’intuizione di Max Wertheimer relativa agli stimoli elementari colti dall’organismo percettore come configurazioni unitarie, e lì sviluppatasi fino alla “legge gestaltica” di Kurt Kofka del 1935: il tutto viene prima delle parti.
Per la psicologia gestaltica, quindi, nello stesso modo in cui stimoli discreti, anche slegati tra loro, sono percepiti come forme concluse (es: tre punti vengono letti come un triangolo), così anche si percepiscono forme complete ove si vedano solo parte di esse. Comunemente si dice che si guarda con occhio gestaltico a una cosa o a un fenomeno quando l’insieme percepito è superiore alla somma aritmetica dei singoli elementi costituenti.
Concepire oggi un ente pubblico calabrese o siciliano come parte di un insieme che si ponga a cavallo delle due Regioni; percepire questo come una struttura la cui valenza e peso siano superiori alla mera somma dei singoli componenti (anche se solo questa potrebbe bastare a motivare la nascita dell’Unione: sarebbero ben 135.000 le imprese commerciali che vi confluirebbero); andare oltre gli ostacoli amministrativo-istituzionali e anche costituzionali che si oppongono alla nascita di una Regione dello Stretto con la creazione di una “regione economica di fatto”: tutto questo è guardare l’Area dello Stretto con un’ottica unitaria secondo le leggi della psicologia gestaltica ovvero concepire il futuro della zona oltre i limiti imposti dalle singole politiche regionali e dalle normative nazionali.