Questa a sua volta fu suddivisa nei quattro distretti di Monteleone, Catanzaro, Gerace e Reggio. Tale scelta andava a modificare l'assetto storico della provincia di Calabria Ultra che vedeva Catanzaro, precedente capoluogo, declassata a sede di Distretto ma ripagata con l'istituzione della Corte d'Appello.
La legge n. 272 dell'8 dicembre 1806 aggregò al Distretto di Reggio i Circondari di Catona, Villa San Giovanni, Scilla, S. Eufemia di Sinopoli, Oppido, Palmi, Polistena, Rosarno, Melito e Sant'Agata; mentre in quello di Gerace furono conglobati Serra di Santo Stefano, Satriano, Badolato, Stilo, Roccella, Grotteria, Ardore, Bova e Bianco.
Con la legge "cardine" del 1° maggio 1816, entrata in vigore dal 1° gennaio del 1817, nasce la Provincia della Calabria Ulteriore Prima, così organizzata: 3 Distretti (Reggio, Gerace, Palmi); 22 Circondari (7 per Reggio, 8 per Gerace, 7 per Palmi); 104 Comuni (31 per Reggio, 38 per Gerace, 35 per Palmi).
Si dà così una scossa a una Reggio che non ha ancora rimarginato le ferite del sisma del 1783 e che è stata mortificata nelle sue potenzialità dall'essere stata città di frontiera negli eventi bellici di quegli anni.
I territori e confini e comuni della Calabria Ulteriore Prima sono quelli dell'attuale Provincia e della futura area metropolitana reggina. Analizzarne la struttura geo-morfologica e produttiva agricolo-industriale oltre che antropologica- culturale, nella loro evoluzione dai primi dell'Ottocento, può aiutare a decrittare alcuni fenomeni presenti ancora oggi.
È quello che si propone la Fondazione Mediterranea con l'incontro in programma per le ore 18 di sabato 14 novembre 2009 presso il Circolo di Società di Reggio Calabria. Con l'introduzione di Antonio Ramirez, presidente del Circolo di Società, relazioneranno Franco Arillotta, storico reggino, e Fabio Arichetta, autore di un recente studio sul tema.