La selezione è avvenuta su 64 proposte ed è stata realizzata dal Dipartimento politiche di sviluppo del Ministero dello sviluppo economico su indicazione dei Governatori regionali.
"Una significativa risposta al disagio socio-economico delle aree a maggior tasso di disoccupazione. - dice il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola - Gli incentivi e le agevolazioni previsti per le zone franche, già sperimentate con successo in Francia e autorizzate dall'Unione europea, sosterranno la creazione di nuova imprenditorialità e fanno parte dei nuovi strumenti normativi per rilanciare l'intervento nel Mezzogiorno e nelle altre aree deboli del Paese"
Previste dalla Finanziaria per il 2008, le Zone franche urbane potevano essere istituite in tutto il territorio nazionale, in aree urbane con non più di 30mila abitanti, per favorire l'integrazione sociale e culturale delle popolazioni abitanti in zone caratterizzate da degrado urbano e sociale.
In Calabria l'area di Gioia Tauro era tra quelle indicate per una sua naturale vocazione: potenzialità enormi, presenza del target individuato (piccole e micro imprese), contesto sociale e urbano degradato. Eppure nell'elenco delle 22 "zone franche urbane" (Catania, Gela, Erice in Sicilia; Crotone, Rossano e Lamezia Terme in Calabria; Matera in Basilicata; Taranto, Lecce e Andria in Puglia; Napoli, Torre Annunziata e Mondragone in Campania; Campobasso in Molise; Cagliari, Quartu Sant'Elena e Iglesias in Sardegna; Velletri e Sora in Lazio; Pescara in Abruzzo; Massa Carrara in Toscana; Ventimiglia in Liguria) Gioia Tauro non compare: in Calabria, - nulla questio per Crotone e Rossano - con un secco colpo di mano a Gioia è stata preferita Lametia Terme e la sua Piana.
Guerra tra poveri, si obietterà: si sarebbe potuto assegnare una quarta zona franca urbana a Sicilia, Calabria e Campania eliminando quelle oggettive forzature rappresentate da Massa, Pescara e Ventimiglia, che certamente non hanno il richiesto requisito dell'alto degrado sociale: ma, rebus sic stantibus, un minimo di equità e di onestà intellettuale, oltre che di coerenza con le precedenti affermazioni, da Loiero stavolta ce lo saremmo aspettati. La storia, ahimè monotonamente, si ripete: ogni volta che vi sono elargizioni e aiuti statali va sempre tutto all'asse Cosenza-Catanzaro.
Il silenzio in proposito degli ascari reggini del Governatore è più che eloquente: alle prossime elezioni sono pronti a vendersi per un misero piatto di lenticchie offerto loro dall'immarcescibile nemico di Reggio.