Ma, a freddo, ci si accorge che una tale impostazione è sbagliata: oggi, purtroppo, viviamo in un mondo di apparenza e superficialità in cui la "cultura" la fanno i protagonisti dello spettacolo e coloro che occupano un posto di rilievo nei media indipendentemente dal proprio spessore. Pertanto, per la maggioranza della popolazione ciò che viene detto in video assume il carisma di verità prescindendo da qualsiasi altra considerazione.
È sacrosanta, quindi, non solo l'indignazione per quanto affermato da Venditti ma anche tutta l'attività di contrasto che i calabresi possono e devono svolgere nei confronti di personaggi che non meritano la loro attenzione e affetto. Le affermazioni fatte del cantante, infatti, prescindendo dalla loro più o meno grande ricaduta negativa sull'immagine della Calabria e dei calabresi, sono la chiara esplicitazione dell'opinione che il personaggio ha della Calabria e dei calabresi: questo personaggio non può che essere ricambiato con la stessa moneta e, ove possibile, colpito nei suoi interessi economici.
È auspicabile, quindi, un boicottaggio delle attività canore e di spettacolo da parte di tutti i calabresi, anche quelli della diaspora: non ci si deve infatti dimenticare che la Calabria è presente, in Italia come all'estero, in tutti i livelli sociali, anche apicali.
Benissimo ha fatto, quindi, l'Ordine nazionale dei Consulenti del lavoro, nel cui seno opera il dott. Paolo Chirico, presidente provinciale reggino del citato Ordine, ad annullare il concerto di Venditti che avrebbe dovuto allietare in Roma la conclusione del Congresso nazionale dei consulenti.
Schiena dritta, quindi, e operare a tutti i livelli per dare un esempio di come la Calabria sappia trattare i suoi detrattori e li sappia colpire, anche senza attività giudiziarie (come quelle messe in atto dalla Fondazione Mediterranea contro il giornalista di Repubblica Curzio Maltese: vedi www.fondazionemediterranea.org), al cuore dei loro business.