In altri termini, a Catanzaro si era trovato il sistema, ciucciando soldi dalle altre provincie, di foraggiare un organismo che promuovesse una riduttiva interpretazione baricentrica del Sistema Calabria. La solita storia di parassitismo burocratico e di operazioni di ingegneria amministrativa in grado di inventare, con i soldi altrui, posti di lavoro in strutture inefficienti e improduttive. Solo che stavolta l'operazione, non strutturata su accordi politici ovvero su compravendita di favori e prebende, non mascherata da necessità istituzionali, non finalizzata a far funzionare la costosa macchina della democrazia partecipativa, non ha tenuto alla forza e all'evidenza del mercato.
È una combinazione che questo passo sia stato effettuato dopo il riconoscimento dato a Reggio Calabria di Città Metropolitana? Deriva dalla - forse tardiva - presa d'atto che gli interessi reali e concreti della Città dello Stretto non possono essere legati al carro di politiche regionali che ignorano il suo respiro mediterraneo? Questa decisione è il logico epilogo di un percorso che, cominciato sotto l'egida della Fondazione Mediterranea, ha portato nel luglio del 2008 alla stipula di un protocollo d'intesa con la CdC di Messina per la creazione dell'Unioncamere dello Stretto?
Nel giugno del 2008, nel corso di un convegno organizzato a Reggio dalla Fondazione Mediterranea (www.fondazionemediterranea.org) e finalizzato alla creazione di utili sinergie tra le CdC di Reggio e Messina, dal direttore Musumeci venne avanzata la proposta della creazione della Unioncamere dello Stretto. Recepita e accettata con entusiasmo da Dattola, questa fu oggetto di un successivo incontro pubblico a Messina, nel corso del quale venne firmato a hoc un protocollo d'intesa.
Oggi, con l'istituzione della Città Metropolitana di Reggio e con la previsione di un consorzio con la Città Metropolitana di Messina, con la prospettiva della nascita della Città Metropolitana dello Stretto (che sarà resa possibile con un emendamento alla legge sulle autonomie locali che consenta il superamento dell'ostacolo rappresentato dall'essere Messina in una Regione a statuto speciale), lo sganciamento dalla CdC di Reggio dalla Unioncamere Calabria (che ha finito, con il defilamento cosentino, con l'essere l'Unioncamere della sola CdC di Catanzaro) è un atto dovuto in perfetta linea con gli interessi cittadini.