“Avea piacevol viso, abito onesto, / Un umil volger d’occhi, un andar grave, / Un parlar sì benigno e sì modesto / Che pareva Gabriel che dicesse: Ave”.
Questa quartina dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, canto XIV, dipinge bene l’incedere e l’aspetto suadente e persuasivo di Loiero quando dice che “L’idea che Reggio Calabria guardi a Messina è un errore strategico, perché è diversa la storia negli ultimi due secoli. Messina ha tradizioni diverse, pulsa da secoli un'Università, e' più popolosa, fa parte di una regione a statuto speciale con risorse che nemmeno immaginiamo. Reggio Calabria non può staccarsi per avere un ruolo ancillare" (Catanzaro, 15 aprile 2009).
Loiero sembra molto interessato al nostro futuro, prodigo di consigli: come un buon padre, lungimirante e preoccupato per le conseguenze di decisioni prese sotto la spinta emotiva di situazioni contingenti.
Ma noi reggini siamo ormai sgamati e di quartine dell’Ariosto non abbiamo letto solo quella appena citata ma anche la successiva:
“Era brutta e deforme in tutto il resto; / Ma nascondea queste fattezze prave / Con lungo abito e largo; e sotto a quello / Attossicato avea sempre il coltello”.
Un piacevole aspetto e un’espressione del viso serena e rassicurante, un incedere lento ed uno sguardo umile, un parlare calmo e amichevole: insomma, un Angelo che ci saluta con amore e ci protegge. Ma il lungo abito nasconde un corpo brutto e deforme: e, soprattutto, cela un coltello avvelenato che porta sempre seco.
Il Loiero, dal “coltello attossicato” celato sotto le vesti, che a Catanzaro pontifica sull’Area metropolitana dello Stretto, è lo stesso che promette il fovoltaico per Saline: un politico ormai finito che con disperazione si aggrappa alle menzogne, come quella di voler chiudere gli ospedali con piccoli bacini di utenza quando è proprio dalla cloaca della sanità calabrese che riceve i maggiori consensi: non ucciderà mai la sua gallina dalle uova d’oro anche se per mantenerla si dovesse mandare sul lastrico l’intera comunità.
Loiero rappresenta il passato della nostra politica regionale, sulla cui scena persone di ben altro spessore e valenza si stanno per affacciare.
Loiero, dal “coltello attossicato” celato sotto vesti che nascondono un corpo “brutto e deforme”, non incanterà più con suo “piacevol viso” i cittadini della più antica e grande e nobile città della Calabria.