Più che di illusione si dovrebbe parlare di mortificazione: prodotto a monte un sogno o quantomeno un progetto, la disillusione, elaborato il lutto dei sogni, può anche avere un effetto pedagogico ed essere motivo di ulteriore crescita, sia esperienziale che caratteriale; chi viene mortificato, invece, subisce di più: un vulnus morale difficilmente rimarginabile; una lezione di vita che, lungi dal formare, fa regredire.
La Regione Calabria, più che illudere, ha mortificato le aspettative – da lei stessa suscitate – di molti giovani, bravi e brillanti, cui si era rivolta invitandoli a tornare in Calabria. Bravi e brillanti, sottolineo, perché erano queste le condizioni minime indispensabili che venivano richieste a giovani laureati calabresi presso università fuori regione per poter partecipare ai cosiddetti “tirocini di ricerca di rientro”.
Più di mille euro mensili per un periodo variabile da 12 a 18 mesi erogati dalla Regione Calabria a questi giovani per invogliarli a rientrare in Calabria e tentare di trovare nella loro terra di che lavorare e vivere (o, meglio, tentare di creare impresa con idee e amicizie maturate in questo periodo in cui, sostenuti economicamente, avrebbero lavorato a un progetto di ricerca affidato loro dalle Università calabresi).
Perché mortificati più che illusi? Perché, a un giovane laureato che, dopo aver brillantemente conseguito una laurea fuori regione, si sta guardando un po’ intorno alla ricerca di un posto di lavoro, non si può: 1) far conoscere il bando a giugno del 2007, con un termine di presentazione della domanda scadente nei primi giorni di agosto; 2) far slittare questa data a fine settembre e poi a ottobre; 3) far conoscere l’esito della valutazione della domanda a gennaio del 2008; 4) se positivo, convocare il giovane per un colloquio a marzo; 5) poi tacere per altri 6 mesi, fino ad arrivare – in assoluto silenzio – fino a fine ottobre 2008.
Mortificati più che illusi, in questo lasso di tempo ben superiore all’anno i nostri giovani neolaureati, proprio perché bravi e brillanti, avranno certamente trovato – fuori regione – altra occupazione che non sia quella di aspettare Godot campando con la paghetta settimanale di mamma e papà.
Di questi “Tirocini di ricerca di rientro” riservati a “brillanti giovani calabresi laureati presso università e centri di ricerca di riconosciuta qualità e reputazione a livello internazionale” (testuali parole del bando) ancora non è partito nemmeno uno: passati quasi 18 mesi dalla comparsa del bando, si deve ipotizzare che nessuno dei selezionati sia ancora disponibile ad accettare l’offerta formativa.
L’immarcescibile inefficienza amministrativa calabro-catanzarese ha partorito un'altra delle sue mirabili produzioni. Per ulteriori informazioni rivolgersi in via Alberti n.4 a Catanzaro, presso Regione Calabria Dipartimento XI “Istruzione, Cultura, Alta Formazione, Università e Innovazione Tecnologica” (tutto rigorosamente in maiuscolo).