Questa farsa estiva reggina (non definibile ormai più con gli appellativi di pirandelliana o kafkiana) si è trasformata in tragedia; e il riso con cui la cittadinanza ha salutato le prime performances dei 30 + 1 si è trasformato nel pianto e nella disperazione della consapevolezza che la commedia si era trasformata in dramma.
"Cui prodest?", quindi, la tragedia in cui si sta ritrovando la politica reggina; chi trarrà vantaggio dallo "scelus" perpetrato ai danni della città? Chi il vero o i veri responsabili di un qualcosa che, scivolato oltre possibili deliranti proiezioni di fantapolitica, si sta avviando in territori inimmaginati più che inconosciuti?
Avendone il potere, verrebbe voglia di mandare tutti a casa (e per sempre) condannando alla damnatio memoriae i protagonisti di una delle pagine più oscure e demenziali della vita politica reggina.
Karl Popper ha affermato che l'essenza della democrazia consiste non tanto nel metodo con cui vengono designati i rappresentanti del popolo, che al limite potrebbero anche essere estratti a sorte, ma nella possibilità di revocarne il mandato nel momento in cui non dimostrassero all'altezza del compito assunto.
Questa strada purtroppo è impraticabile, anche se è certamente presente come desiderio nella mente degli onesti cittadini. Non resta che aspettare, quindi, e scoprire chi o coloro che hanno pensato di trarre vantaggio personale da questa tragedia estiva reggina per condannarlo/li a un'irrevocabile damnatio memoriae.