Enzo Vitale
Giobbe e l’antica via
2002 – 11x16 – pp. 32
Secondo Eric Voegelin, filosofo della politica, a tutti i livelli sociali esistono individui privi di autorità morale: li definisce “gentaglia”. Questo “uomo comune”, sostiene Voegelin, “è un uomo ragionevole finché la società nel suo complesso si mantiene in ordine, ma quando da qualche parte si propaga il disordine, e la società comincia a cedere, diventa un selvaggio che non sa più quello che fa”. L’uomo comune, che con Hannah Arendt potremmo definire “banale”, quando è posto insieme ad altri suoi simili privi di autorità e di morale, si riconosce e si identifica in quell’acefalo “branco” che, sacralizando la violenza, perseguita Giobbe: col sacrificio del capro espiatorio, ristabilendo l’ordine sociale, riacquista la propria comune e banale rispettabilità.