GIOVEDI' 09 NOVEMBRE 2017 - ORE 18
AULA MAGNA FACOLTA' GIURISPRUDENZA
Saluti
Prof. Pasquale CATANOSO
Magnifico Rettore Università Mediterranea
Prof. Giuseppe BARBARO
Dipartimento DICEAM Università Mediterranea
Introduce e Coordina
Dr. Vincenzo VITALE
Presidente Fondazione Mediterranea
Interventi
Prof. Franco PRAMPOLINI
Dipartimento PAU Università Mediterranea
Dott. Giuseppe BOVA
Presidente Rhegium Julii
Dr. Giuseppe ZAMPOGNA
Vice Presidente Ordine dei Medici
Dott. Sandro BORRUTO
Componente CdA Fondazione Mediterranea
Motivazioni Premio Russell
Prof. Giuseppe FERRERI
Direttore Clinica Oculistica Università di Messina
Conferimento Premio Russell
Prof. Antonino MONORCHIO
Presidente Comitato Scientifico Fondazione Mediterranea
Dr. Raffaello ABENAVOLI
Segretario Fondazione Mediterranea
Conclusioni
Prof. Nico D’ASCOL A
Dipartimento DIGIEC Università Mediterranea
Prof. Antonio Pugliese - LA CIVILTÃ contadina in calabria
Prof. Nello Mangiafico - LA CUCINA DELLA MAGNA GRAECIA
CURRICULUM E MOTIVAZIONI DEL PREMIO RUSSELL 2017
Il premio, organizzato in partnership tra la Fondazione Mediterranea e l’Università Mediterranea, da quest’anno raddoppia. I premiati per la loro attività collaterale a quella professionale, ampiamente contaminata dai diversi e distanti saperi, sono ambedue provenienti dalla vicina terra di Trinacria. Il prof. Antonino Pugliese, del Dipartimento di Veterinaria dell’Università di Messina, è vicedirettore dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti. Il prof. Nello Mangiafico, del Dipartimento di Farmacologia dell’Università di Catania, è direttore generale della Medivis srl. Pugliese è premiato per le sue ricerche storico-antropologiche sulla civiltà rurale calabrese, culminate con la pubblicazione de La Civiltà Contadina in Calabria. Mangiafico è premiato per le sue ricerche sull’enogastronomia nell’antichità , in specie magnogreca, culminate con la pubblicazione de La Cucina nella Magna Graecia.
RATIO DEL PREMIO
In un contesto di crescente complessità ed estensione dello scibile umano, è diffusa l’opinione che il progresso della scienza e della società sia dovuto solo al superspecialista, che padroneggia saperi sempre più sofisticati studiandone con attenzione molecolare i più piccoli particolari. Così facendo si tralascia mdi considerare che proprio per questo chi si concentra solo in un settore perde quella visione pur approssimativa dell’insieme che è la sola in grado di indirizzare la ricerca verso obiettivi che non siano solo di accrescimento quantitativo ma anche qualitativo.
Altrettanto diffuso è il luogo comune che, per una buona conoscenza di tematiche a tal punto complesse e articolate da dover essere suddivise in sottotematiche, una volta affidato il loro studio ai vari specialisti, si possano mettere semplicemente insieme i risultati delle singole ricerche; mentre in questo caso non vi è nulla di più vero del vecchio adagio che dice: "il tutto è più della somma delle proprie parti".
***
Insomma, per affrontare la complessità , non basta semplicemente giustapporre frammenti di
saperi diversi: occorre trovare il modo di farli interagire all'interno di una prospettiva che solo un sapere contaminato può fornire.
In altri termini, seguendo l'insegnamento del Nobel Gell-Mann e la filosofia del suo Santa Fe Institute, possiamo porre le seguenti affermazioni: la realtà è complessa e piena di contraddizioni, che sono una vera sfida per la conoscenza; i problemi che derivano da questa complessità vanno affrontati globalmente; il semplice sommare gli studi dei vari specialisti non ci può portare a un'interpretazione coerente e compiuta di un insieme; affinché la crescita della conoscenza si sviluppi in linee di progresso, è necessario integrare i saperi e avvalersi figure professionali che abbiano un'ottica globale su problematiche complesse.
***
È partendo da questi presupposti che la Fondazione Mediterranea, in partnership con la FacoltÃ
di Ingegneria dell'Università Mediterranea, ha istituito un Premio ai Saperi Contaminati che si è voluto titolare a Bertrand Russell: questi, passando dagli studi matematici a quelli filosofici per poi approdare all'impegno sociale e al Premio Nobel per la letteratura, nel Novecento europeo è l'insuperato paradigma dello scienziato umanista.
Il Premio, finalizzato a superare la dicotomia tra quelli che C. P. Snow nel suo scetticismo ha definito "poli" culturali, quello scientifico e quello umanistico, e così a stimolare il dialogo tra le diverse competenze con l'obiettivo di contribuire alla formazione di professionisti che siano a un tempo, come dice lo studioso francese Serres, "colti e istruiti", è assegnato a cadenza annuale a personalità del mondo professionale che, con un poliedrico percorso scientifico/culturale, hanno voluto e saputo "contaminare" le proprie specifiche competenze professionali o di ricerca con saperi "diversi" sì da pervenire a una loro felice e sinergica integrazione.