15 APRILE 2018
Sala Levato Palazzo Camoanella
incontro con l'Assessore Musmanno
SINTESI
BOVALINO BAGNARA, LA REGIONE SUONA IL DE PROFUNDIS
Se ne parla così da tanti anni, dai primi anni Settanta, che la Trasversale che dovrebbe collegare velocemente Bagnara a Bovalino sembra faccia già parte del panorama provinciale reggino. Ma non è così: la Regione Calabria, o almeno la sua attuale amministrazione, non è affatto d’accordo nel considerare fattibile un’opera che ci si era abitati a considerare quasi fatta e necessitante soltanto di qualche spinta amministrativa in più. Per capire meglio il diniego opposto a chiare lettere dall’assessore Musmanno nella riunione di lunedì 15 aprile, nonostante le sollecitazioni ricevute da Confindustria reggina e dalla società civile cittadina che l’ha appoggiata, occorre preliminarmente avere chiari alcuni dati.
La nuova statale 112, SGC Bovalino Platì Zilastro Bagnara, progettualmente è un’arteria extraurbana secondaria di circa 39 chilometri che collega i territori provinciali reggini dello Ionio a quelli del Tirreno a sud della SGC esistente che da Rosarno, tramite il traforo della Limina, va fino a Gioiosa Marina. Il progetto definitivo, approvato nel febbraio del 2008, prevede tre lotti nella zona tirrenica, denominati A B C, e due nella ionica, D ed E, a sua volta suddiviso in E1 ed E2.
I lotti della fascia ionica sono tutti appaltati ma, se si eccettua il lotto E2 che è già completato e fruibile, presentato criticità di una certa rilevanza.
Per quanto riguarda i lotti tirrenici, non appaltati, la situazione è così descrivibile. Il lotto A, lungo circa 12 chilometri, parte dal S. Elia e dallo svincolo autostradale di Bagnara per arrivare fino a Sitizzano. Ha tre uscite: a Melicuccà, a San Procopio, a Sinopoli Vecchio. Lungo il suo tracciato vi sono ben 14 viadotti e la spesa prevista al 2008 era di circa 260.000 euro (attualizzata a oggi circa 310.000 euro). Il lotto B, di circa 4 chilometri, va da Sitizzano direttamente a Santa Cristina ed ha 4 viadotti. La spesa prevista per il 2008 era di 133.000 euro che attualizzata diviene 160.000. Il lotto C va da Santa Cristina a Platì senza uscite intermedie con tre viadotti e due gallerie. Di queste, quella sotto lo Stilastro è l’opera più impegnativa e qualificante il progetto: a doppia canna e percorso curvilineo, di circa 6 chilometri, è un’opera di alta ingegneria stradale. Il costo del lotto, di 420.000 al 2008, attualizzato è di 510.000.
Va da sé che un’arteria di questo tipo non solo sarebbe in grado di mettere in comunicazione il Bovalinese con i Comuni pianigiani, ripercorrendo un po’ i positivi indotti territoriali della SGC Rosarno Gioiosa, ma sottrarrebbe i comuni pedemontani della Piana a uno storico isolamento consentendo loro di arginare la desertificazione antropologica e di stimolare le attività produttive con un facile accesso all’A2 e al porto di Gioia.
Ma la Regione il miliardo di Euro necessario non ha intenzione di metterlo sul tavolo e propone una sorta di compromesso: 1) ultimare la tratta ionica, visto il suo stato di avanzamento; 2) operare un organico sistema di ammodernamento e messa in sicurezza delle strade del versante tirrenico, sì da connettere più agevolmente i paesi tra di loro e con lo l’A2 e il porto di Gioia; 3) statalizzare il traforo dello Stillastro e i lotti A e B, sì che il miliardo lo metta lo Stato. Il compromesso proposto dall’assessore Musmanno, che alla Regione costerebbe solo 25.000, appare così il solito pasticcio all’italiana: con una superstrada lato ionico che parte da Bovalino e muore a Platì, con una galleria che rimane nel cassetto dei sogni come il Ponte sullo Stretto, con una viabilità pedemontana e pianigiana migliorata ma che certamente non si può definire di tipo SGC.
Un bel guadagno per la Regione Calabria, indubbiamente, che con una spesa abbordabilissima, 25 milioni che non sostanzialmente non incidono sul bilancio regionale, può affermare di aver in parte assecondato le istanze confindustriali e della società civile. Il compianto ingegnere Brath, ideatore e primo progettista della Trasversale Bovalino Bagnara, socio costituente della Fondazione Mediterranea e componente del suo Comitato Scientifico, non sarebbe affatto felice di vedere stravolto sino a tal punto l’impianto del progetto.
Vincenzo Vitale – Presidente Fondazione Mediterranea – 17 aprile 2019