Il Parco Nazionale dell'Aspromonte è l'unico caso al mondo in cui una superficie soggetta a vincoli e legislazioni ad hoc rientri completamente nel perimetro di una città metropolitana, con suoi specifici ordinamenti amministrativi e gestionali, costituendone un centro/asse geografico. Quali saranno i rapporti tra l'Ente Parco Nazionale d'Aspromonte e la Città Metropolitana di Reggio Calabria? Competenze amministrative e gestionali diverse entreranno in conflitto o potranno coabitare in sinergia d'intenti e d'azione? Un territorio provinciale, già di per sé troppo vasto e poco coeso, molto poco infrastrutturato e dall'economia debole, nella sua fase di trasformazione in Città Metropolitana non può permettersi tali conflitti.
È partendo da queste considerazioni che il Think Tank Città Metropolitana, associazione di Club Service della Provincia di Reggio Calabria coordinata dalla Fondazione Mediterranea, ha promosso l'incontro di studio "Parco Nazionale e Città Metropolitana: rapporti e sinergie", svoltosi presso la Sala Giuditta Levato di Palazzo Campanella.
Dopo una sintetica introduzione di Vincenzo Vitale, presidente della Fondazione Mediterranea, la relazione di base è stata tenuta da Giuseppe Bombino, presidente del Parco Nazionale d'Aspromonte, che si è a lungo soffermato sul concetto che la presenza del Parco all'interno della Città Metropolitana potrà essere una risorsa in grado di promuovere e sviluppare un'economia agro-alimentare-turistica che, in tempi di crescita stentata o addirittura di decrescita, se ben armonizzata nel contesto metropolitano, potrebbe assicurare un benessere diffuso a larga parte della comunità urbana.
Gli interventi "tecnici" successivi, dopo quello del'assessore regionale Demetrio Arena, sono stati di: Tommaso Tedesco, Direttore del Parco; Michele Zoccali, sindaco di S. Stefano D'Aspromonte; Rocco la Valle, sindaco di Villa San Giovanni; Gerardo Pontecorvo, Comandante della Guardia Forestale; Grazia Gioé, urbanista e funzionario della Regione Calabria.
Per i Club Service aderenti al Think Tank Città metropolitana sono intervenuti: Giuseppe Bova e Francesco Costantino, del Rotary Club Reggio Calabria; Irene Tripodi, del Club Fidapa "Morgana"; Domenico Laruffa, del Lions Club Reggio Calabria Host; Armando Veneto, del Lions Club di Palmi. Per la Fondazione Mediterranea è intervenuto il vicepresidente Antonino Monorchio.
Se si può trarre una sintesi dalle robuste relazioni e dagli acuti e sentiti interventi, ognuno dei quali ha evidenziato particolari importanti aspetti di una problematica vasta e variegata, essa si può condensare in pochi concetti. La città Metropolitana reggina sta nascendo con l'handicap di un territorio troppo vasto, poco coerente e coeso, miseramente infrastrutturato, sostanzialmente povero, senza una cultura metropolitana e asfissiato dalla presenza mafiosa; il tutto in un contesto di forte crisi nazionale ed europea. A parte il Porto di Gioia e il Museo Archeologico, non vi sono altri "attrattori" di flussi commerciali e turistici. La presenza del Parco Nazionale, lungi dall'ostacolare una visione unitaria del territorio, potrebbe dare una direzione allo sviluppo di tutta l'area urbana in senso agro-alimentare-turistico: come l'acqua sarà il futuro petrolio dei popoli, la terra ne potrà essere il futuro oro: e di terra, sia coltivabile che sfruttabile turisticamente, la città metropolitana reggina ne ha tanta.