Martedì, 19 Giugno 2012 06:49

"ÉPATER LE BOURGEOIS" PARLANDO DI COMMISSARIAMENTO

Chiamati a vario titolo continuamente in causa (l'ultima è stata quella del prof. Bombino sulle colonne di Strill.it), gli intellettuali, nell'ormai cronica loro crisi identitaria, pensano di non poter più essere di aiuto né agli altri, perché nessuno li ascolta, né a se stessi: se infatti attualizzassero il loro pensiero in azioni a questo coerenti, rischierebbero in poco tempo di trovarsi al di fuori della società, di quella che conta e che decide, in quanto giudicati stravaganti e inaffidabili con le loro idee che rifuggono dalla lapidea concretezza dei luoghi comuni.

 

Se però l'intellettuale non si spinge fino a "épater le bourgeois" (scandalizzare i borghesi), adottando l'urlo di guerra ai luoghi comuni dei poeti decadenti di fine Ottocento (come Baudelaire o Rimbaud), ma si limita a farsi definire come "quelc'un qui se mêle de ce qui ne le regarde pas" ("quel tale che si impiccia dei fatti altrui"), secondo la definizione di intellettuale data da Jean Paul Sartre, ecco che la sua presenza in società potrebbe ridiventare oltremodo utile.

Piegandosi quindi a subire regole sociali non condivise, ovvero fingendo di omologarsi al sistema per poterlo aggredire dall'interno e piegarlo alle proprie esigenze intellettuali, non volendo "épater le bourgeois" ma semplicemente comportandosi come "quelc'un qui se mêle de ce qui ne le regarde pas", il think tank Città Libera, nell'ambito delle Lezioni Reggine della Fondazione Mediterranea, per mercoledì 20 giugno con inizio alle ore 18, nel Salone dei Lampadari di Palazzo san Giorgio ha promosso un incontro/dibattito sul tema del commissariamento degli enti locali. Sono stati invitati a partecipare i rappresentanti degli Ordini professionali e delle Associazioni di categoria insieme ai referenti dei Club Service cittadini in "rappresentanza" della società civile reggina.

Partendo dalla considerazione che Il commissariamento comunale incombe sui destini della città, il think tank Città Libera si pone e pone ai partecipanti all'incontro il seguente quesito: il commissariamento della città, ove questo si concretizzasse, è un'umiliazione che la civitas reggina non merita oppure è il logico portato di quanto accaduto in città? L'obiettivo, che può essere definito ambizioso ma certamente non utopico, è che la c. d. società civile reggina, contemperando diverse anime e interessi in una visione d'insieme che privilegi il maggiore interesse della città, riesca a esprimere sulla delicata questione un'opinione super partes.

Abbiamo detto che in alcun modo il think tank Città Libera, pur promuovendo un incontro su di un tema scottate, intende "épater le bourgeois": eppure una parte di questi "borghesi" si sono scandalizzati per l'invito ricevuto, come se si fosse loro proposto di partecipare a un convegno in cui si sarebbe esaltata la pederastia come ineludibile presupposto dello spirito letterario e filosofico dell'antica Grecia.

Forse, ciò che logora la città di Reggio non è tanto l'asfissia intellettuale quanto la mancanza dell'anelito alla libertà. È la stessa classe borghese reggina che si è abbeverata alle fonti del Palazzo quella che oggi, pensierosa e intimorita, si ritrae nell'ombra e aspetta che il destino della città si compia: per poi timidamente tornare in superficie e riprendere a dissetarsi agli usati palazzi, anche a costo di essere costretti a leccare da qualche rivolo che l'amministrazione commissariata lascerà libero per loro.

Non si nasce liberi, liberi lo si diventa. La libertà di pensiero va amata e coltivata giornalmente per poter divenire come "quelc'un qui se mêle de ce qui ne le regarde pas". Riuscirà "Città Libera" a contagiare con la propria idea di libertà la borghesia reggina sì che questa, contemperando diverse anime e interessi in una visione d'insieme che privilegi il maggiore interesse della città, riesca a esprimere una sua opinione sul commissariamento che incombe sulla nostra città? Un tentativo andava fatto ed è stato fatto.

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